Una sana leadership rappresenta un punto di riferimento importante per i propri collaboratori. Essere leader oggi è una questione di armonia e parte da un equilibrio interiore, uomini e donne funzionano in maniera diversa, ma non è una questione di genere perchè le differenze arricchiscono.
Nel dubbio di sbagliare la donna si ferma l’uomo si butta.
L’uomo affronta la sfida usando la parte razionale del cervello,
la donna affronta la sfida usando sia la parte razionale del cervello sia la parte affettiva. E nel lavoro come nello sport e nella vita di tutti i giorni le sfide hanno sempre una componente affettiva.
Quindi le donne devono ricordarsi che non è un segno di debolezza essere sensibili o provare tristezza nei confronti di un problema, ma un fatto oggettivo che, se interpretato bene, può portare un vantaggio competitivo.
Infatti uno dei primi requisiti di una buona leadership femminile per gestire team motivati è proprio essere se stessi. Ma vediamoli nello specifico i pilastri della leadership femminile e perché possiamo considerarla una leadership etica:
L’empatia è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. E’ un termine che deriva dal greco, en-pathos “sentire dentro”, e consiste nel riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni e “pathos”.
L’empatia è un’importante competenza emotiva grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce.
L’empatia è un’abilità sociale di fondamentale importanza e rappresenta uno degli strumenti di base di una comunicazione interpersonale efficace e gratificante. Nelle relazioni interpersonali l’empatia è una delle principali porte d’accesso agli stati d’animo e in generale al mondo dell’altro. Grazie a essa si può non solo afferrare il senso di ciò che asserisce l’interlocutore, ma si coglie anche il significato più recondito psico-emotivo. Questo ci consente di espandere la valenza del messaggio, cogliendone elementi che spesso vanno al là del contenuto semantico della frase, esplicitandone la metacomunicazione, cioè quella parte veramente significativa del messaggio, espressa dal linguaggio del corpo, che è possibile decodificare proprio grazie all’ascolto empatico.
Davanti alle sfide di tutti i giorni, una buona leader, ha il compito di trasmettere energia e motivazione. Lo stato emotivo generato dal linguaggio utilizzato avrà un impatto diretto sulla performance dei nostri collaboratori, trovare le parole giuste per ogni situazione e usare l’ascolto empatico, quale competenza emotiva grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce, permetterà di cogliere quegli elementi espressi dal linguaggio del corpo che ci comunicano in maniera significativa lo stato d’animo della persona.
Se tu volessi fare una lista di qualità che un tuo leader deve necessariamente avere – le qualità che sono la base della tua filosofia personale di direzione del gruppo – cosa ti sarebbe in quella lista? Se queste qualità descritte non sono ancora tutte nella tua lista, non preoccuparti! Ogni grande leader studia e si adatta costantemente, perché ogni piccolo sedimento sarà necessario per crescere e andare avanti.
John Wooden fu un uomo che in uno dei suoi ultimi colloqui con Kareem Abdul-Jabbar, autore del libro Coach Wooden and me, 50 anni di amicizia dentro e fuori dal campo, affermò che nella sua famosa Piramide del Successo avrebbe dovuto inserire una voce che mancava: l’Amore. Amore è la parola più potente della nostra lingua e della nostra cultura. E proprio qui la leadership femminile può fare la differenza.
La Piramide di Wooden è formata da numerosi mattoncini, ognuno dei quali ci consente di raggiungere quello successivo.
Un percorso complesso che richiede allenamento, costanza e dedizione. Solo scalando si può raggiungerne la vetta e cioè il successo nello sport e nella vita.
Per John Wooden il successo non arriva con il conseguimento di certi obiettivi o dalle vittorie conquistate. Essere una persona di successo, aggiungo io essere una donna di successo, significa prima di tutto lavorare su noi stesse e dedicarci in maniera olistica al raggiungimento di ciò che ci siamo preposti.
“The four laws of learning are: the first is demonstration of what you want. The second is the criticism of the demonstration. The third is the imitation of the correct model, and the fourth is repetition, over and over until it becomes habit where is you don’t think about it.”
Altro discorso è il fatto di farcela o meno.
La differenza tra vittoria e successo sta nel fatto che puoi farcelo oppure no. Questo perché quando dai il massimo per raggiungere una meta hai la serenità di sapere in cuor tuo di avere fatto di tutto per cercare di raggiungerla. Non hai niente da recriminare. Hai fatto del tuo meglio.
Dare il massimo non è poi così distante dall’essere un vincitore!
Mentre rivedi i tuoi valori e fai un piano d’azione per l’adattamento delle caratteristiche personali della tua leadership, ti lascio con una delle mie citazioni preferite di John Wooden:
“Seek opportunities to show you care. The smallest gestures often make the biggest difference.”