Squadre eccellenti

Squadre eccellenti

Squadre eccellenti. Un’azienda alberghiera come un team di volley.

La differenza tra gruppo e squadra è sostanziale, si usano l’uno sinonimo dell’altro ma sappiate che sono concetti profondamente diversi. Il gruppo è composto da un insieme di persone che entrano in relazione sulla base di interessi o caratteri comuni e che interagiscono spesso tra loro in modo diretto.

Nella squadra, oltre ad avere della persone che stanno insieme e che “indossano la stessa maglia”, ci sono tre concetti importanti:

  • obiettivo chiaro
  • modo di giocare consapevole  
  • ruoli stabiliti

Il gioco di squadra, nel volley, è un gioco in cui i ruoli sono determinanti (un attaccante non prenderà mai il ruolo di un palleggiatore titolare, salvo per una giocata di emergenza); un giocatore è bravo a fare qualcosa, per esempio a ricevere, e l’altro è bravo ad alzare la palla e un’altro ancora ad attaccare e superare l’avversario a muro cercando di mettere la palla a terra. La metafora del volley ci insegna che anche nelle aziende, in particolare quelle alberghiere, esistono i reparti e divisioni con ruoli ben definiti dei collaboratori. Se il reparto vendite prende una prenotazione e riesce ad annotare tutte le necessità del cliente in arrivo individuando quali saranno le sue aspettative durante il soggiorno, sarà un prezioso aiuto per il reparto ai piani per la preparare della camera e per il reparto accoglienza quando l'ospite arriverà.

Lo spirito di squadra

Altro ingrediente che fa la differenza è lo spirito di squadra, che non è soltanto la collaborazione tra colleghi ma qualcosa che porta ad un maggiore orientamento al risultato, ad un impegno personale più forte, ad una maggiore facilità di affrontare e risolvere ogni problema che l’hotel si possa trovare ad affrontare ogni giorno. Credere nella missione aziendale è fondamentale per quanti vogliono fare la differenza sul mercato.

Lo spirito di squadra è l’ingrediente essenziale per il successo aziendale!

Nel volley c’è un luogo simbolo per l’avvio di uno spirito di squadra consapevole e duraturo: lo spogliatoio. Qui si fortificano i legami, si affronta la gioia della vittoria, la fatica di un allenamento estenuante o una brutta sconfitta; qui si condivide una intimità che è tipica di una squadra. Il capitano ha un ruolo di leader importante. Così anche il responsabile di reparto ha un ruolo importante nel tenere il team compatto anche di fronte alle difficoltà e deve creare engagement con il team dando equilibrio alle relazioni, anche con i membri periferici del team, oltre ad impedire che un individuo, come ad esempio il leader, diventi il collo di bottiglia o si creino inutili conflitti tra collaboratori.

In una intervista sulle Olimpiadi, Berruto parla proprio del valore della squadra e dell'allenatore di sapersi adattare al nuovo contesto, con fluidità e competenza. La partita più importante nella carriera di uno sportivo può richiedere di mettere da parte il bagaglio di conoscenze maturato fino alla finale e ricorrere a competenze che si formano solo in quel momento. Mauro Berruto, coach che ha accompagnato al bronzo olimpico la nazionale azzurra di pallavolo nel 2012.
Quella finale, giocata all’orario insolito delle 9,30 del mattino, dopo un’ora di viaggio dal villaggio olimpico a Earls Court, con un’attesa snervante e infinita prima di scendere in campo, avrebbe potuto logorare gli atleti – ha raccontato – Se sono riusciti a vincere e a dare vita a un nuovo ciclo di successo per il movimento pallavolistico è perché hanno saputo ridefinire il quadro in cui si trovavano non come un problema ma come un contesto di partenza. Hanno azzerato il clima intorno a loro e costruito nuove competenze, a partire da quel luogo e quel momento”.
Il passaggio dal ‘problema’ al ‘contesto’ è un presupposto dell”antifragilità’, concetto coniato da Nassim Nicholas Taleb per il mondo della finanza che Berruto riporta a contesti diversi, dallo sport all’impresa.https://voce.com.ve/2021/02/16/558723/pallavolo-olimpiadi-del-qui-e-oraberruto-e-la-vittoria-12/

Cerchiamo i problemi non cerchiamo il colpevole

In allenamento vengono provati e riprovati gli schemi di gioco in funzione dell’avversario che incontreremo. Quando siamo in partita questi schemi dovranno essere messi in pratica ma quando le cose non si mettono bene la collaborazione è un imperativo. 

La squadra mette in atto un meccanismo che tenta di evitare il peggio; se c’è un errore del singolo si attiva un sistema di gioco per essere ugualmente efficaci e magari cercare di mettere la palla a terra. Incolpare la persona che ha sbagliato non è il sistema di gioco delle squadre vincenti. Se riescono ad adeguare il loro modo di giocare alle diverse situazioni, allora l’errore è parte del processo di apprendimento.

Lo stesso deve accadere in albergo. Se la prenotazione non è stata presa correttamente e non abbiamo annotato le richieste specifiche del nostro cliente, sarà premura della governante rimediare con prontezza, gentilezza e professionalità senza incolpare il collega dell’errore. Anzi, magari durante gli incontri periodici con il team, sarà l’occasione per migliorare certe procedure per cercare di ridurre l’errore in futuro. 

Il gioco di squadra è un metodo di lavoro, non è il solo, se lo accettiamo dobbiamo attenerci a certe regole per ottenere il massimo, che non coincide sempre con una vittoria sul campo ma coincide col rimanere unite, una squadra.

Beatrice
da: Beatrice Taccola
Mercoledì 10 febbraio 2021